Il "Giudizio di Dio" è, per Artaud, espressione del materialismo che prosegue lungo tutta la vita del singolo: dalle disposizioni di padre-madre, si prosegue lungo la formazione di scuola, istituzioni, manicomi o prigioni, in ogni caso: Dio. La vita dell'uomo è dunque vissuta sempre sotto la supervisione di un dio, di un corpo senza organi (CsO) che si stratifica in qualità di organismo
composto da organismi. Ben lungi dal considerare il CsO un organismo. È piuttosto l'organismo che si stratifica, si dissemina sul CsO, organizzando i corpi appartenenti al CsO a divenire organismo, in base al giudizio di Dio. "Giudizio di Dio" è, per Artaud, una metafora votata a indicare la sussunzione del singolo in un organismo generale. L'organismo assoluto indica, invece, la pienezza del corpo, un corpo privo di mancanze, finalmente sottratto al giudizio di Dio. Da qui nasce lo sfogo, la voglia di insorgere contro il sistema Dio, attraverso il rifiuto di tutte quelle convenzioni atte alla creazione del CsO, attraverso l'autocastrazione. La grande menzogna è stata quella di ridurre l'uomo a un organismo, dice Artaud propalandola, estendendola a quell'idea di mondo che a un certo punto è stata fermata dall'uomo, facendolo così propendere per due vie: l'infinito fuori o l'infimo dentro. L'uomo ha scelto l'infimo dentro, poiché egli potrà avere solo un'idea apparente dell'infinito fuori. Il CsO diviene paradosso, aporia, laddove l'uomo non riesca a distinguere l'infinito fuori tra lo scopo (telos) appropriativo, ossia lo scopo che diventa "forma" della pluralità degli individui, del mondo, e telos esplosivo. Ma il dolore è causato dall'indecidibilità e l'indecidibilità è causata dall'immanenza dell'uomo, incapace di conoscere la realtà, poiché gli organi del corpo umano non sono ancora stati sistemati a dovere per la conoscenza del telos esplosivo.
composto da organismi. Ben lungi dal considerare il CsO un organismo. È piuttosto l'organismo che si stratifica, si dissemina sul CsO, organizzando i corpi appartenenti al CsO a divenire organismo, in base al giudizio di Dio. "Giudizio di Dio" è, per Artaud, una metafora votata a indicare la sussunzione del singolo in un organismo generale. L'organismo assoluto indica, invece, la pienezza del corpo, un corpo privo di mancanze, finalmente sottratto al giudizio di Dio. Da qui nasce lo sfogo, la voglia di insorgere contro il sistema Dio, attraverso il rifiuto di tutte quelle convenzioni atte alla creazione del CsO, attraverso l'autocastrazione. La grande menzogna è stata quella di ridurre l'uomo a un organismo, dice Artaud propalandola, estendendola a quell'idea di mondo che a un certo punto è stata fermata dall'uomo, facendolo così propendere per due vie: l'infinito fuori o l'infimo dentro. L'uomo ha scelto l'infimo dentro, poiché egli potrà avere solo un'idea apparente dell'infinito fuori. Il CsO diviene paradosso, aporia, laddove l'uomo non riesca a distinguere l'infinito fuori tra lo scopo (telos) appropriativo, ossia lo scopo che diventa "forma" della pluralità degli individui, del mondo, e telos esplosivo. Ma il dolore è causato dall'indecidibilità e l'indecidibilità è causata dall'immanenza dell'uomo, incapace di conoscere la realtà, poiché gli organi del corpo umano non sono ancora stati sistemati a dovere per la conoscenza del telos esplosivo.
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