mercoledì 15 marzo 2017

Cinema: Arrival e il problema del linguaggio alieno.



Nel film di Dennis VilleneuveArrival, l'intreccio si sviluppa integralmente sul "what if?" della comunicazione nell'eventualità che la specie umana entrasse in contatto con una non meglio precisata società aliena. Sarebbe davvero possibile interpretare un linguaggio o, meglio ancora, risalire a un linguaggio universale che accomuni tutte le specie? 

La caratteristica da tener presente nella comunicazione è quella della sua struttura; si tratta di un'organizzazione di codici che siamo in grado o meno di interpretare. Riusciamo ad esempio a comunicare facilmente con alcuni esseri viventi e meno (o in alcun modo) con altri. Vedansi i mammiferi: la facilità di comunicazione con alcuni di essi, ad esempio con i cetacei, i primati, i cani e i gatti è straordinaria; è anche possibile la comunicazione con uccelli e rapaci. Al contrario, quella con gli insetti risulta difficile o improbabile, come pure quella con le piante. Con nessuno di questi esseri viventi è tuttavia possibile interagire come accade con un individuo che parli la nostra lingua (si è discussa la problematica, in Genesi, della solitudine di Adamo prima della creazione di Eva qui). Cosa fa della lingua umana una lingua umana? Il linguaggio umano si è sviluppato in modo completamente differente da quello delle altre specie terrestri, differente è l'intelligenza e la crescita del cervello, differenti sono quei fattori che si possono sussumere nell'uso dei pollici opponibili e nell'organizzazione della ricerca dell'apporto proteico trovato nella carne, dunque nella caccia e nella successiva scoperta del fuoco; fattori che hanno contribuito in modo repentino alla modificazione del cervello antropomorfo. Ulteriore concausa dello sviluppo distintivo del linguaggio umano va ricercata nella struttura dell'apparato fonatorio e della laringe bassa, peculiarità che permette il suono delle vocali, sviluppatasi solo in pochi animali, tra i quali il cervo. I pappagalli riproducono suoni e parole umane, tuttavia questo aspetto è differente dall'acquisizione di una sintassi; il loro apparato consta, oltre ad una laringe, di una siringe, un organo che permette la fonazione e la modificazione dei suoni, grazie anche all'uso della glottide, della lingua, del becco e dell'esofago. Tornando al problema del linguaggio alieno o ad una lingua universale, bisognerebbe innanzitutto considerare la volontà (o la capacità) di una specie di comunicare con quella umana e solo dopo comprendere in che modo decodificarne il linguaggio. Ulteriore problema: il linguaggio umano non è immutabile come quello animale, è una lingua capace di produrre parole e significati nuovi, è calcolatrice, è ricorsiva, consta di un'infinità di subordinate che possono incollarsi alla reggente (es: "Il gatto, che si chiama Tom, il cui colore è nero, la cui padrona è Marisa, è appena uscito dalla finestra, che era aperta". Oppure, fantastico esempio di ricorsività è la canzone di Branduardi, Alla fiera dell'est). Affinché si possa costruire un codice, per poter comprendere una lingua "aliena", v'è la necessità di costruire una protolingua, e qui si porrebbe il primo problema: cosa mettere nel vocabolario? Certamente nomi, azioni e associazioni cognitive per noi importanti e, di certo, non avremmo la sicurezza della comprensione dall'altra parte, poiché si presenterebbe anche la necessità di far accadere fisicamente qualcosa tra due individui che vogliano imparare a comunicare. Importante è pure il mezzo che verrà adoperato per comunicare (gesti, suoni, scrittura o altro) e se quel mezzo venga compreso dalla parte opposta. Serve un tramite.
In breve, potremmo affermare che un linguaggio universale che comprenda nella pratica tutte le specie viventi (di questo Pianeta e non) sia effettivamente impossibile, poiché le difficoltà di accomunare e interpretare i segni presenta uno sviluppo differente per ogni categoria di essere vivente. Il linguaggio umano è possibile poiché il cervello antropomorfo si è modificato nel corso delle ère in modo da permetterne questa funzione. Diverso è il discorso del linguaggio umano universale, 'ché tutte le lingue dell'uomo presentano strutture basilari simili, per cui un linguaggio umano universale sarebbe non solo probabile ma persino fisicamente attuabile. Ma questo - anche senza esser mai andati nello spazio - lo sapevano già dai tempi della Letteratura veterotestamentaria.

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