La Poesia si colloca, contro ogni ragione, nell’inviluppo del
rapporto uomo-natura e del desiderio - infinito dell’essere - di
soddisfare la finitezza di passioni e di possibilità umane; per tale
motivo, diviene sussunzione del proprio divino, un breve passaggio,
articolato in metafore, metonimie, giochi semantici che esulino e
delineino, al contempo, la vastità di sentieri, sfibrati l’uno
dall’altro, atti a ricomporsi nel cerimoniere della lettura. Eppure
la costruzione stessa, che si parli di poesia, di letteratura o di
palazzi, è solo l’altro pezzo di uno zibaldone, un coacervo di
pensieri sparsi e riassemblati per definire l’ordine dal disordine
rizomatico, dalla