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Copertina - La passione di Ornella Autore: Nina Vanigli Eroscultura Edizioni |
Prefazione:
Passione: un continuo
catalizzarsi di reazioni chimiche spesso svolgentisi in meandri di dissolutezza
e scomposizioni in puzzle per i quali non vediamo la fine; è l'immateriale
profumo di un procedere tentoni verso quella che si sa essere una débacle, una bastonata a sfiorare la
morte, metro adrenalinico col quale misuriamo l'eccitazione del momento e che,
a lungo andare, schiavizza. La sicurezza delle nostre prigioni diventa malaria
e, nel contempo, ablutofobia di restarne senza, di rimanere cioè liberi da
quella vincolante catena, capace ancora di annodarsi violentemente a desideri
di carne e miasmi che ci portino alla realtà dell'eros più lubrico, quello che
fa male ma che ancora rende vivi.
La storia di Ornella comincia in
un tempo non meglio definito, allorché incontra l'uomo perfetto, Alessandro, il
quale personifica l'ideale fisico che ogni donna brama, il quale non esita a
possederla nel bagno pubblico di una discoteca. Da quel momento, per la
protagonista, comincia un rapporto di odio-amore con l'antagonista Alessandro e
lei accetta, malgrado tutto, miele e fiele di un rapporto che disconosce e del
quale non può comunque fare a meno. L'attrazione è mero incentramento sulla
fisicità del nemico-amante Alessandro, sul suo rapporto col sesso legato solo a
un appagamento del proprio ego e delle primordiali esigenze fisiche di copulare
con l'oggetto donna, personificato da Ornella, la quale, amando Alessandro per
le forti sensazioni che le provoca, non riesce a liberarsene, entrando così in
un circolo vizioso e senza fine, un circolo fatto di vessazioni, di
maltrattamenti e orge; il tutto sino a quando, per un gioco erotico che quasi
la uccide, Ornella decide di allontanarsi dall’amante, chiedendo aiuto
all'amica Michela la quale, a sua volta, le fa conoscere Francesco, un avvocato
divorzista e di bell'aspetto; questi le dona il proprio amore, le fa scordare
Alessandro. Ma il ricordo, si sa, non è un tasto che si possa spegnere a
comando, così nella mente e nella vita della donna comincia a mancare e a
rimarcarsi qualcosa che era suo, quella maledetta sensazione di possedere
dentro sé ed essere posseduti, in un amalgama che solo la naturalità animale e
la perversione del rapporto precedente le possono dare e renderla completa. Ci
si rende conto, fra tali accadimenti, che ci si abbandona al proprio destino,
all'accettazione passiva del male, al soggiogante ruolo di schiavi che siamo disposti
ad inseguire, pur di avere quel fulgido, corrusco attimo di appagamento, di
vita.
Al di là della storia,
decisamente imperniata sul sesso, è fondamentale notare come ne: "La passione
di Ornella", la Vanigli riesca a dosare fluentemente le vigorose
sensazioni d'amore e di sesso puro in un contrasto a comporne un vernissage perfetto, un quadro d'insieme
al cardiopalma, particolarmente nella descrizione dell'atto sessuale, come
fosse vivo, presente. Leggendo: "La passione di Ornella"
parrebbe di trovarsi davanti a una novella del Verga, in una sorta di ciclo dei
vinti, una “Lupa”, cupida e immorale ai livelli di De Sade, ove gli attori si
esibiscono nell'essenza stessa del darwinismo sociale, di una lotta per
l'esistenza nel contesto di nature e geografie che non concedono sconti.
Un romanzo maturo e provocatorio,
un folto uso di timbri marcati, mescolati a momenti d’introspezione, che in
poche pagine sanno regalare pregevolissimi spunti di riflessione.
Sinossi:
Questo romanzo breve di Nina Vanigli farà piangere molte donne. Alcune di rabbia, altre perché si riconosceranno in Ornella, vittima (ed eletta) di quella tipologia di uomo tanto amato-odiato dal genere femminile: il bastardo. Diciamo pure grandissimo bastardo, altrimenti non si potrebbe definire Alessandro, uomo di rara bellezza e fascino virile, oltre che stronzo come pochi. Uomo che sa donare sesso selvaggio, orgasmi sconvolgenti, ma anche umiliazioni, dominazione mentale, oltraggio del corpo di Ornella che per amore (donne…) accetta e subisce ogni depravazione fisica e morale. Provano a salvarla una cara amica e un nuovo, pulito, piacevole amore. I bastardi, lo sapete tutte, vero? Sono una calamita. Ma esiste un futuro per questi amori maledetti? ADATTO A UN PUBBLICO ADULTO.
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